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Allora, questo nuovo logo della Serie A?

Sarà che è uscito l’album di Liberato e quindi il logo della Serie A può già cantare «tu t’e scurdat’ ‘e me». Dopo nemmeno un anno possiamo già dimenticarci di quella A con il centrocampo dorato, la mezzaluna rossa e il trapezio verdino. 

Il nuovo logo della Serie A

Sui social della Serie A è stato infatti pubblicato un video di 28 secondi che disvela – con l’esplosione di un meteorite a forma di polpetta – il nuovo logo per la stagione 2019-2020. Il cambio è radicale: la Serie A, da ora in poi, sarà rappresentata da una grande A azzurra romboidale, a tre sfumature, realizzata dallo studio Ragù Communication che sul suo sito racconta: Abbiamo creato il nuovo logo per Serie A, parte di un progetto di rebranding. A come un diamante dalle diverse sfaccettature, che suggeriscono la pluralità di attori nel campionato, ognuno dei quali è necessario per portare in scena lo spettacolo sportivo tra i più attesi dagli appassionati di calcio in tutto il mondo. E nulla più.

I richiami visivi

Oltre al video, non sono state ancora rese note le versioni monocromatiche e in negativo del logo, che nonostante le critiche (ad alcuni ricorda un Garpez di Aldo, Giovanni e Giacomo; ad altri il logo di Adobe; ad altri ancora, quello degli Avengers) ha dei richiami visivi allo stile grafico e comunicativo degli anni Trenta e Quaranta. O Novanta, ma forse sono gusti. 

Ma perché cambiare dopo così poco tempo?

La risposta dietro a questo ritentativo di rebrandingnon è una novità – è che la Serie A si vede brutta. E nello sport, sempre di più, che tu sia una società, un campionato o un calciatore, quello che mostri e ti senti di essere – quello che comunichi, in sostanza – è quello che sei. Il punto non è il logo: magari è ancora troppo presto per parlare (meno di un anno fa non è stato così, a conti fatti) ma quello che manca alla Serie A è prima di tutto un’uniformità nella linea comunicativa, una coerenza. Che permetta di valutare, appunto, la nuova A azzurra all’interno di un’immagine coordinata nel suo complesso, e non solo con un video di alcuni secondi o impressa sul premio Mvp, istituito per il prossimo anno calcistico.

Due elementi imprescindibili per chi fa sport

Magari è ancora troppo presto per parlare – lo ripetiamo – ma competizioni come la Premier League e la Champions League sono oggettivamente ancora avanti anni luce (per riprendere la metafora astronomica del video-presentazione): perché seguono le tendenze del design e si servono dei nuovi media per la creazione di progetti integrati. Due elementi ormai imprescindibili per chi fa sport, ed è quello che da qualche anno stanno cercando di fare diverse squadre di calcio; chi meglio, chi peggio.